giovedì 12 gennaio 2012

EcoSport: the SPLITBOARD’s time

In queste prime giornate di Gennaio, dove la natura ci regala un cielo terso...un freddo pungente...e un sole più splendente che mai...ho rispolverato questo post con l'augurio che al prossimo cambio di luna, vengano almeno due metri di neve per poter riprovare questo nuovo modo di vivere la neve!

Enjoy.... :)

Forse non tutti sanno che io sono una montanara del profondo Nord e la prima volta che ho messo ai piedi una tavola da snowboard è stato un vero disastro. Vi parlo di almeno 15 anni fa, quando lo snow era agli esordi, non esistevano snowpark, le tavole pesavano quasi come un tavolo da pranzo in legno massiccio e io era ancora giovane ma soprattutto una vera sportiva :D. Dopo aver rischiato di rompermi l’osso del collo, aver involontariamente provocato una mini valanga benché stessi cercando di surfare su un pista regolarmente battuta e aver fatto risvegliare i poveri animali del bosco in letargo grazie ai miei fuori pista (più che fuoripista …erano semplicemente dei “fuori” dato che la mia tavola non aveva la minima intenzione di fermarsi…), ho appeso i boots al chiodo e ho continuato a scendere dalle mie splendide montagne con le due “breghe” (termine dialettale che significa TAVOLE) tradizionali (gli sci ndr) anziché una.
Ma quest’anno mi è tornata la voglia di snowboard, di powder, di freeride, di backcountry, essendo io totalmente impedita nel fare le sopracitate cose, ho ascoltato un mio carissimo amico svizzero, che mi ha suggerito un nuovo ed intrippante sport: lo Splitboard.

Photo Via Flick  

Tecnicamente è una tavola da snowboard, che può essere separata in due parti, le quali si usano con le pelli di foca per la salita (nello stesso modo in cui si salirebbe con gli sci da alpinismo). Una volta arrivati in cima, le due parti si riuniscono, si spostano gli attacchi e formano una tavola da snow per la discesa in neve fresca (qui sotto troverete un video esemplificativo).
L’ho definito EcoSport perché, a dispetto dei metodi cosiddetti tradizionali di risalita (seggiovie, ovovie, funivie ed heliski) qui l’unico alto consumo sono le calorie che bruci camminando per raggiungere la cima..that’s it! No gasolio, no elettricità, no smog, no inquinamento acustico, solo tu e le tue gambine.
Il più conosciuto degli splitboarder (un pazzo scatenato ovviamente …) è senz’altro Jeremy Jones, che ha anche lanciato sul mercato una linea di tavole dedicate solo allo spilt, ma anche gli altri brand di attrezzature invernali hanno strizzato l’occhio a questa displina: Voile, Atomic, Spark R&D per citarne alcuni.
Sulle cime DoloMitiche c’è già neve in abbondanza, quindi ragazzi…gambe in spalla…ops pardon, zaino in spalla e gambe pronte perché la stagione invernale è già arrivata...e di splitboard mi sa che ne vedremo sempre di più!!!

Siti di riferimento:
http://www.splitboards.eu/
http://www.splitboard.it/
http://www.splitboard.com/
http://www.splitboard.cat/ (online dal 20 Novembre)
ed infine dei blog dedicati: Jeremy Jones, whereiskylemiller.com, treepilot.ca e The Adventures of a Splitboarder.



Maybe not everyone knows that I am form North Italy, Dolomitie's mountains and the first time I set foot to a snowboard was a real disaster. I’m talking about of at least 15 years ago, when the snowboard was borning, there were no snow park (in Italy), the board weighed was almost like a dining table in solid wood, and I was young and a sportswoman :). After nearly break my only one neck, and have unintentionally caused a little avalanche while trying to ride on a regular beautiful flat track and having made the poor animals of the forest emerge from hibernation due to my freeride (no comment!!), I hung up my boots and I have continued to ski, just ski (for save the animals on my way :).
This year I came back the urge to snowboard, powder, freeride, backcountry, just beautiful words because I’m totally unable doing these above things, I listened a dear friend of mine from Switzerland that he suggested a new and coolest sport: the Splitboard.
A splitboard is a snowboard that can be separated into two parts. The two parts are used like skis with climbing skins to ascend slopes the same way alpine touring or telemark skis are used. The two halves can then be connected to form a regular snowboard for descent. It is used for backcountry snowboarding.
I defined the splitboard an EcoSport because, in spite of so-called traditional lifts methods (cableway, chairlifts, skilift and heliski) in this sport the only high calories consumption are that you burn walking to reach the top ... that's it! No gas, no electricity, no smog, no noise, just you and your legs.
The best known splitboarder (crazyman of course ...) is certainly Jeremy Jones, who also launched a line of boards dedicated to splitboard, but also other brands of winter equipment have dedicated boards: Voile, Atomic, Spark R & D to name a few.
On Dolomite peaks there is already a lot of snow, so get your pack back, train your legs and…ready for splitboard because the winter season has already arrived!

A popular online community dedicated to all things splitboarding are:
http://www.splitboards.eu/
http://www.splitboard.it/
http://www.splitboard.com/
http://www.splitboard.cat/ (online from 20 November)

There are also several blogs dedicated to splitboarding as well, including : Jeremy Jones, whereiskylemiller.com, treepilot.ca and The Adventures of a Splitboarder.






Photo Via Flickr Courtesy of  jr-teams.com


Photo Via Flickr Courtesy of  Sportalpen.com


Photo Via Jeremy Jones 

mercoledì 11 gennaio 2012

Regalino a Km zero: dolci biologici Deola

Immaginate un grande forno a legna posizionato alle pendici delle Dolomiti Bellunesi...immaginate un bel fuoco arancione ottenuto utilizzando rami derivati dalla potatura della piante locali come il nocciolo selvatico, il faggio e tralci di vite...immaginate quell'incredibile profumo di dolci cotti in forni di mattoni riscaldati con il calore delle legna, che ne esaltano ancora di più il sapore e la fragranza...immaginate un'azienda che sapientemente produce biscotti artigianali, coniugando antiche tradizioni al rispetto dell'ambiente....immaginate l'utilizzo di ingredienti provenienti da agricoltura biologica certificati ICEA, privi di additivi e OGM...immaginate di poter scegliere tra le loro esclusive proposte senza zucchero e senza uova, con farina di riso o farina di frumento....immaginatevi queste prelibatezze racchiuse in un packaging eco-friendly....e benvenuti nel mondo dei Dolci Biologici DEOLA.

   
Quando penso alla farina di Mais, mi viene in mente solo la polenta, ed invece ecco a voi i biscotti che mi hanno regalato e credetemi....sono deliziosi e 100% vegetali!


Mmmmm io li voglio assaggiare tutte, quelli al Kamut con cioccolato devono essere il top...


All'interno dell'etichetta in carta riciclata, trovate stampata la cartina geografica dov'è ben evidenziata la cittadina di MEL in Provincia di Belluno, dove l'azienda ha la sua sede... 


Da notare che la doratura non omogenea, sinonimo di cottura non industriale...




Un thè caldo e un paio di biscotti e la merenda è fatta! :)